Friday, March 12, 2010

Faremo della musica popolare siciliana un Patrimonio dell’Umanità


Dopo il grande successo del volume musicale Musica da Saloni, suoni e memorie dei barbieri di Sicilia (Nuova Ipsa Editore, 2009), elogiato dalla stampa e dalla televisione, sbarcato in America e vincitore di premi e riconoscimenti nazionali, adesso l’inarrestabile Compagnia di Canto e Musica Popolare di Favara sta già lavorando su nuovi progetti musicali ed editoriali. «Abbiamo cominciato a suonare quando avevamo ancora i calzoncini corti» racconta un entusiasta Maurizio Piscopo, curatore, insieme a Gaetano Pennino, del progetto Musica da Saloni; e oggi, che sono passati più di 35 anni, Giuseppe Calabrese alla chitarra, Antonio Lentini al contrabbasso, Nino Nobile al bouzouki, lo stesso Piscopo alla fisarmonica e il maestro Mimmo Pontillo a mandolino, mandola e contrabbasso, continuano, appassionati, a lavorare per realizzare quel sogno che li ha uniti fin dal primo giorno: «fare della musica popolare siciliana un Patrimonio dell’Umanità, come il Fado in Portogallo». Tra i progetti futuri, accanto a I canti dei Carusi di Solfatara e La Ballata degli Emigranti, il nuovo libro musicale, Le Serenate al chiar di luna, raccoglierà storie e memorie dei corteggiamenti musicali sotto i balconi delle fanciulle amate, usanza popolare diffusissima fino a 50 anni fa; un dono alla memoria per chi potrà ricordare e una favola per far sognare bimbi e nuove generazioni.

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