
Pellicole, obbiettivi, filtri, creatività. Luce, esposizione, diaframma, creatività. Campagne pubblicitarie, condizione umana, creatività.
Oliviero Toscani è uno dei fotografi contemporanei più famosi e discussi in tutto il mondo. Provocatorio, insolente, strafottente, geniale. Al centro di polemiche internazionali e attaccato dalla morale pubblica per le campagne di Shockvertising create per Benetton e tanti altri, Toscani è protagonista oggi, insieme a Vittorio Sgarbi, della chiacchierata questione Salemitana. È lui l’Assessore alla Creatività, unico al mondo nel suo genere. Non poteva essere altrimenti. Del resto per Toscani la creatività è linfa, ossigeno, sangue. La sua mente è un vortice di sogni in perenne divenire. Sogna incessantemente, Toscani. E ogni giorno lavora perché anche il più piccolo sogno diventi realtà. Ma Toscani non è solo. Lui sogna, inventa, crea e i suoi ragazzi, i suoi collaboratori under25 lo aiutano affinché tanta preziosa creatività diventi materia. Sono grafici, fotografi, scrittori, giornalisti, PR, video-makers, talenti in embrione, stimolati dal genio creativo e stravagante del loro educatore. È educatore alla Creatività, Toscani. Ma la creatività non s’impara. La creatività ce l’hai o non ce l’hai. E se ce l’hai con Toscani impari a farne buon uso. Impari a metterti in discussione, impari a correre dei rischi. «Il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi, non può essere creativo.» E impari a utilizzare la tecnologia come strumento al servizio della creatività e non come forma d’espressione. «Lavorate con la carta, con le cose» dice Oliviero Toscani ai suoi ragazzi «… L’ispirazione avviene per strada, nella natura, nella gente, non di fronte alla realtà liofilizzata della scatoletta di un computer.» E conclude «Adesso spegnete i computer ragazzi. Andate a guardare il cielo e quando trovate due nuvole esattamente uguali tra loro, allora riaccendetelo.»
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