Thursday, March 3, 2011

Une Passante, note pop-folk baudelairiane

Il progetto musicale della palermitana Giulia Sarno



PALERMO - A tredici anni rimane sedotta dall’opera di Charles Baudelaire, dieci anni più tardi, compone il suo primo brano musicale, traducendo in inglese la poesia del maestro A Une Passante. Si chiama Giulia Sarno, è nata a Palermo ventisette anni fa, ed è una delle giovani cantautrici italiane – alt folk, art rock, pop – più promettenti del momento. Voce calda, intensa, cresciuta con i Radiohead e Bjork, sguardo di ambra incorniciato dal segno deciso delle sopracciglia.

TRA POP E FOLK - Una figura minuta, quasi adolescenziale, che si fonde con la sensualità della voce. Sebbene faccia base a Firenze, la sua vita è in perpetuo movimento: gira in tournee con unePassante, la band che ha formato nel 2008, e tra un concerto e l’altro compone brani inediti, sempre più spesso trasmessi dalle stazioni radio nazionali. Tra pop e folk in lingua inglese, con una «dedizione per la scrittura che forza i limiti angusti di un genere traghettandolo fuori dai confini dello standard», scrive la rivista specializzata Rockerilla. Ma la musica di unePassante è ben recensita su molti magazine e webzine che si occupano di produzioni indipendenti: è con l'etichetta indie fiorentina Anna The Granny Records, infatti, che la band ha pubblicato quest'anno il suo primo album, «More than one in number», nel quale c'è anche il singolo Bats Rats And Cats.

LA POESIA - Eppure, se tornassimo appena indietro di qualche anno, troveremmo Giulia Sarno, la Passante, impegnata nella stesura di una tesi sulle epifanie nella letteratura contemporanea, decisa a far parte del prestigioso programma internazionale della Ècole Normale di Parigi, proiettata in una brillante carriera universitaria di critica letteraria. Poi, nel 2007, la rottura: «A Parigi, ho avuto una visione del futuro che mi ha messo paura. Mi sono vista seduta dietro una scrivania, ho sentito un senso di claustrofobia fortissimo e ho capito che avrei voluto vivere in prima persona la mia epifania, sulla strada», racconta Giulia, «Da lì è cambiato tutto: le prime composizioni, poi l’incontro con Gianmaria Ciabattari, che sarebbe diventato il produttore di unePassante». Ma la letteratura, la poesia, lo studio, non hanno mai smesso di influenzare la sua produzione: «Sono molto legata a Proust, Sartre, Camus, Tolstoj, Dostoevskij. E poi Baudelaire ovviamente. La sua poesia, A Une Passante, riassume in poche righe tutta l’etica della nostra società: rappresenta quel modo disperso, non narrativo, ma puntuale e scioccante, di fare esperienza del mondo, proprio dell’uomo contemporaneo: è un testo che ha interessato per molto tempo la mia riflessione sulla letteratura e sulla vita in generale, per questo ho voluto rendergli omaggio».

IL TOUR SICILIANO- E anche se Giulia parla di poesia e letteratura con una naturalezza quasi imbarazzante, per esprimersi in musica ha scelto un genere che parla a tutti, popolare per definizione. «Credo che la musica popolare oggi abbia un potere che nessun’altra forma di arte contemporanea possiede: è la sola in grado di veicolare riflessioni importanti, rimanendo comunicativa a livello di massa; la sola capace di farsi ascoltare da tutti». E per farsi ascoltare gli unePassante saranno in Sicilia dal 4 al 9 gennaio per cinque date del Rocketta light tour, la rassegna itinerante di musica dal vivo nata a Siracusa: si parte da Palermo e si chiude il 9 a Catania.

Pubblicato su corriere.it

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